Che utilizzare la mascherina nei luoghi pubblici sia necessario, per proteggere dal contagio noi stessi e chi ci sta vicino, ormai dovremmo averlo capito tutti. Tuttavia indossare la mascherina può creare disagio alle persone sorde, ipoudenti o anche semplicemente con qualche problema dovuto all'età, che si aiutano leggendo il labiale e ora sono impossibilitate a farlo.
«Già il lockdown aveva creato difficoltà a chi, over 65 e ipoudente, abitava da solo e doveva ordinare la spesa per telefono», spiega Liliana Cardone, presidente dell'Associazione Ligure Ipoudenti - Sulle A.L.I. dell'udito. «Ora con le mascherine la comunicazione è difficoltosa, la voce si sente distorta e soffocata ed è impossibile aiutarsi con la lettura labiale», prosegue Cardone.
La sua associazione, nata nel 2004, lavora per far conoscere tutte le nuove tecnologie che possono migliorare la qualità della vita delle persone ipoudenti con ausili acustici o impianti cocleari, gli orecchi artificiali elettronici per chi soffre di sordità profonda.
«Fra le soluzioni al problema ci sono le mascherine con la finestrella in plastica trasparente davanti alla bocca, pensate proprio per le persone con problemi di udito, in tutti i contesti sociali», dice la presidente. E prosegue: «Con piacere vediamo che stanno iniziando a diffondersi e sul sito Intendime.com sono segnalate, divise per Regione, le realtà che le producono o le distribuiscono. In questa mappa la Liguria per ora è assente e la nostra onlus, insieme
all'associazione Effetà, che si occupa di disabilità uditiva e di supporto alle famiglie, e a Fish Liguria (federazione italiana per il superamento dell'handicap), intende promuoverle anche qui».
Ci sono anche altre soluzioni. «Una, molto valida, è la trascrizione del parlato. Con l'applicazione Live Trascrible di Google è possibile leggere al momento quello che sta dicendo il nostro interlocutore. Abbiamo anche notato che l'uso del plexiglass in alcune attività commerciali rende difficoltoso il dialogo con il pubblico. In questo caso occorrerebbe un amplificatore, come ne esistono già in alcune stazioni ferroviarie».
C'è infine la tecnologia assistiva, che viene in aiuto alle persone che usano protesi acustiche o impianti cocleari.
foto di Hearinglink.org
«Un mini impianto a induzione magnetica, per esempio sul bancone di una farmacia, aiuterebbe chi è ipoudente a capire meglio cosa dice il farmacista - aggiunge sempre Cardone - Esistono poi dei piccoli dispositivi che possono essere direzionati verso la persona che sta parlando oltre il plexiglass. Ma non tutti possono permetterseli. Vengono forniti gratis solo in alcune Regioni ai ragazzi fino al compimento dei 18 anni. Nella situazione in cui siamo bisognerebbe offrirle a tutti a prezzo agevolato».
di Lucia COMPAGNINO
Intervista pubblicata nella pagina
"Il Cuore di Genova" - IL SECOLOXIX