Via libera all’unanimità dall’Assemblea Legislativa regionale alla Legge Regionale 210 del 2/7/19, un importante provvedimento a beneficio delle persone con sordità, frutto di un lavoro condiviso di oltre 3 anni, avviato con l’Audizione del maggio 2016 di FIADDA Emilia Romagna, fatto proprio e guidato con efficacia dall‘Assemblea Regionale. In sostanza una Legge quadro, approvata il 3 luglio scorso, che affronta nei suoi vari aspetti tutto il complesso percorso di diagnosi e presa in carico della persona sorda: dallo screening neonatale, alla protesizzazione, ai servizi abilitativi sul territorio, alla scuola, al lavoro, all’informazione, alla cultura, al tempo libero.
I dati affermano che in Emilia-Romagna ci sono circa 4 mila persone affette da sordità grave o profonda e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 60% delle perdite uditive infantili, che influiscono sullo sviluppo del linguaggio, è dovuto a cause prevenibili.
Questa legge, frutto di un lavoro coordinato dal Presidente della IV Commissione Paolo Zoffoli e dal consigliere Giuseppe Boschini, in condivisione con le associazioni, rappresenta una risposta concreta alle esigenze e ai bisogni di tutti coloro che vivono la condizione di sordità. Un quadro normativo che mira a garantire l’accesso a tutte le persone con sordità, ai servizi sociosanitari, alla scuola, all’informazione, promuovendo anche politiche e misure per la loro inclusione sociale, puntando in particolar modo sulla prevenzione e la diagnosi precoce. Si è tenuto conto dei diversi bisogni delle persone sorde oggi: segnanti, protesizzate ed abilitate alla lingua parlata e scritta che hanno diversi gradi di difficoltà di comunicazione, e anche persone con una notevole padronanza della lingua orale molto motivate a partecipare, come tutti, ad ogni aspetto delle dinamiche sociali in condizioni di pari opportunità.
Fra i tanti temi trattati, vogliamo sottolineare come la Regione abbia scelto di cogliere le opportunità che oggi offre la tecnologia (sottotitolazione, sistemi di riconoscimento vocale, induzione magnetica, infrarossi, video sottotitolati, ecc.) che dà la possibilità di accedere e partecipare a tante situazioni fino a poco tempo fa inacessibili a scuola, in eventi culturali, nella fruizione del patrimonio storico, artistico culturale, nel turismo. Promuove anche la sensibilizzazione degli operatori dell’informazione, della comunicazione e della cultura per l’adozione delle tecnologie di sottotitolazione dei programmi televisivi e cinematografici, degli spettacoli pubblici e degli eventi sociali e culturali basati sulla comunicazione verbale.
Ora che lo strumento legislativo regionale si è posto al passo con i tempi bisognerà impegnarsi affinché se ne realizzino gli effetti concretamente su tutto il territorio con un attento ed oculato impiego dei finanziamenti già programmati. Si apre la possibilità di diversi ambiti di intervento di cui spesso l’opinione pubblica e gli Enti locali non hanno consapevolezza. L’esperienza sperimentata negli ultimi due anni ha anche messo in evidenza le potenzialità di sviluppo di nuove professionalità prima assenti nella nostra Regione, come ad esempio le re-speaker esperte per la sottotitolazione simultanea, che adesso sulla base di un nuova base legislativa, potranno trovare una più concreta realizzazione, con il concreto apporto dell’Università.
E‘ doveroso ringraziare gli amministratori regionali, in particolare i Consiglieri Zoffoli, Boschini, Montalti e Gibertoni, capaci di efficace interlocuzione con le istanze da noi portate alla loro attenzione fin dalla nostra prima audizione di tre anni orsono, finalizzandole con un Atto legislativo concreto e l’impegno formale a sostenerci nella sua concretizzazione pratica.
Il clima di fiducia tra istituzione ed Associazioni è la base per continuare insieme a lavorare intensamente su ogni territorio affinché si realizzi diffusamente il cambiamento culturale che renda l’accessibilità per le persone sorde una BUONA PRASSI !
fonte : FIADDA Emilia Romagna