Una festa popolare, un Festival che valorizzi la partecipazione e l’inclusione, il vivere condividendo e la consapevolezza che ogni persona è unica. E’ quello che intende essere InclusionFestival, evento organizzato dall’associazione omonima, in collaborazione con “Parco Tevere” e Fiadda Umbria Onlus, con il patrocinio del Comune di Perugia, la cui prima edizione è in programma il prossimo 31 agosto al Parco comunale di Ponte Valleceppi. Anticipando l’appuntamento agostano, venerdì 26 luglio dalle 18 alle 20, sarà il Minimetrò ad ospitare l’anteprima del festival con tre momenti artistici,di danza, musica e canto nelle stazioni di Pian di Massiano e Fontivegge e nelle carrozze.
Perugia città inclusiva L’iniziativa è stata presentata a Palazzo dei Priori dagli stessi organizzatori, il presidente di InclusionFestival Mattia Liguori e i soci Andrea Palazzoni, Paolo Maria Vissani, Luca Panichi, Flora Baffoni e Clarissa Bartolini, il presidente dell’associazione “Parco Tevere” Lucia Brunetti e il presidente di Fiadda Umbria Onlus Gianluca Maggesi, alla presenza dell’Assessore al Welfare del Comune Edi Cicchi. «Perugia sa essere una città molto ospitale e inclusiva –ha detto l’assessore Cicchi- seppur con tutte le difficoltà tipiche di una città antica. InclusionFestival si contraddistingue perché tiene conto di tutte le difficoltà, non solo di quella motoria, e parte proprio dalla musica e dall’arte per superarle. E’ particolarmente apprezzabile – ha concluso Chicchi, ringraziando gli organizzatori – che l’iniziativa sia partita dal basso, dalla comunità e come amministrazione l’abbiamo accolta subito e con grande interesse».
Festival senza barriere «Con un’attenta programmazione e pianificazione di concerti ed esibizioni artistiche – hanno spiegato gli organizzatori – si vuole avviare in forma sperimentale un modello di Festival senza barriere, partecipativo e inclusivo, per un evento che caratterizzerà Perugia. Un modello che trasformerà la valorizzazione della cultura come veicolo che favorisce l’inclusività, supera le barriere culturali, sensoriali e strutturali che limitano la libertà delle persone. Siamo molto soddisfatti – ha concluso Mattia Liguori, ideatore del festival – dell’accoglienza che la nostra idea ha avuto, non solo da parte dell’amministrazione comunale, ma anche delle altre associazioni, della gente comune, dei tanti giovani di Perugia che ci stanno dando una mano e degli artisti, che hanno sposato subito la nostra causa».
Edizione zero «Quella del 31 agosto sarà un’edizione zero che vuole essere propedeutica ad un vero e proprio festival della città – ha sottolineato Paolo Maria Vissani – un festival inclusivo, che sia davvero per tutti, e più ampio sia nella durata che nei contenuti. InclusionFestival è un festival nato da persone con difficoltà per includere chi non ne ha».
Progettazione universale In linea con la “progettazione universale” e con l’approccio operativo e gestionale delle norme UNI EN ISO per la qualità, si sono individuate le seguenti misure per favorire la partecpazione all’evento:
- piantina del parco in braille all’ingresso;
- sottotitolazione in diretta dei testi delle canzoni;
- disposizione dell’area-pubblico idonea alla condivisione dello spazio sia per le persone con disabilità motoria che per tutte le altre;
- street-food con anche cibo gluten-free.
InclusionFestival Aps, in sintonia con l’articolo 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, si avvale della collaborazione di altre organizzazioni, professionalità e competenze utili a programmare e realizzare rassegne culturali (arte, cultura, folclore), che mettano a sistema principi, criteri e attività collegate ai concetti di inclusione, accessibilità e fruibilità.
Particolare soddisfazione è stata espressa anche dai rappresentanti delle altre associazioni presenti che hanno sottolineato l’importanza di un appuntamento come InclusionFestival, capace di mettere a sistema le tante iniziative artistiche di inclusione, portate avanti sul territorio da diversi soggetti, «e – come ha tenuto a sottolineare Luca Panichi – capace di diventare uno strumento di crescita di tutta la comunità perugina».
fonte: Umbria 24.it