Se non curata la perdita della capacità uditiva può far aumentare del 28% il rischio di non riuscire a svolgere le attività quotidiane più semplici. Lo rivela uno studio internazionale presentato al Parlamento Europeo in occasione del World Hearing Day 2018
Sono 466 milioni le persone sono affette da perdita uditiva invalidante a livello mondiale, come rivelano i dati dell'Organizzazine mondiale di sanità. E in Italia sono 7 milioni gli individui con un calo uditivo ma ben 5 milioni di questi non utilizzano un apparecchio acustico, condizione che può far aumentare del 28% il rischio di non riuscire a svolgere le attività quotidiane più semplici oltre che esporre al rischio di perdita di autonomia e indipendenza. È quanto sostiene uno studio internazionale che presentato al Parlamento Europeo in occasione del World Hearing Day 2018, la Giornata mondiale dell'udito di sabato 3 marzo.
- L'IPOACUSIA NON CURATA PUÒ MINARE L'INDIPENDENZA E L'AUTONOMIA
Secondo la ricerca, inoltre, il mancato uso di protesi acustiche come soluzione all'ipoacusia - perdita parziale dell'udito - accresce la probabilità di demenza (+21%) e, negli uomini, di depressione (+43%): "Lo studio ha coinvolto oltre 3mila 500 persone osservate per 25 anni: i dati raccolti non solo confermano la tesi dell'esistenza di un legame tra ipoacusia, depressione e deficit cognitivi, ma introducono anche un nuovo elemento. Si evidenzia infatti come le persone con un disturbo dell'udito non curato abbiano un rischio maggiore di non riuscire più a svolgere le semplici attività quotidiane, come mangiare, vestirsi e farsi la doccia. Di fronte a un sospetto calo uditivo - spiega Alessandro Martini, direttore del Dipartimento di neuroscienze e organi di senso, professore ordinario di otorinolaringoiatria presso l'Azienda ospedaliera università di Padova - è quindi fondamentale intervenire il prima possibile, facendo un controllo dal medico e ricorrendo in caso di bisogno a protesi acustiche. Questi dispositivi non solo permettono di tornare a sentire ma, stando ai risultati di questo importante studio, possono proteggere anche dal rischio di perdere la propria autonomia e di sviluppare qualche forma di demenza o di depressione".
- IL NUMERO DI PERSONE CON DISTURBI DELL'UDITO SONO IN CRESCITA
Quest'anno l'Organizzazione mondiale della sanità vuole far luce sull'impressionante trend di crescita dei disturbi dell'udito. Complici dei numeri di ipoacusia in aumento, spiegano gli esperti, la diffusione di stili di vita non corretti, come l'ascolto di musica ad alto volume, l'utilizzo di medicine ototossiche e l'invecchiamento della popolazione: "Con i numeri dei problemi di udito che continuano a crescere è fondamentale lavorare sulla prevenzione e mettere in guardia le persone da abitudini pericolose per l'udito come l'ascolto di musica ad alto volume con gli auricolari. In Europa, ad esempio, si stima che oltre 4 milioni di persone abbiano un danno uditivo causato proprio da un uso scorretto delle cuffiette. Oltre ad evitare di usare gli auricolari per periodi di tempo prolungati - continua Martini - è bene stare distanti da altoparlanti e casse musicali e rivolgersi a un medico specialista in caso di fastidio persistente dopo essere stati in un ambiente rumoroso. Per chi utilizza le protesi acustiche è consigliabile recarsi periodicamente dal proprio audioprotesista per un controllo del dispositivo e regolarlo sulla base delle esigenze del momento".
- PERDITA UDITIVA, UN PROBLEMA SOTTOSTIMATO TRA I GIOVANI
Uno dei motivi che può spiegare perché i problemi dell'udito siano sottostimati soprattutto tra i giovani riguarda la convinzione che la perdita uditiva faccia parte del processo naturale di invecchiamento: secondo il rapporto State of Hearing - un'indagine che ha coinvolto oltre 7.200 individui in 5 paesi europei (Italia, Svezia, Regno Unito, Germania e Paesi Bassi) lo sostiene ad esempio il 28% degli italiani intervistati e il 75% inoltre dichiara di ascoltare i dispositivi mobili oltre il livello degli avvisi di volume.
"I problemi di udito non fanno distinzione di persone e possono diventare gravi indipendentemente dall'età e dallo stile di vita. I giovani dovrebbero essere consapevoli che, una volta perduto, l'udito non ritornerà mai più. Per evitare queste difficoltà, è meglio conoscere le cause del problema, a prendere misure preventive
per prendersi cura del proprio udito durante tutta la vita, in modo da poter godere delle attività preferite in età più avanzata", conclude Domenico Pinto, Presidente dell'associazione pazienti "Affrontiamo la sordità insieme".
di VIOLA RITA
fonte : La Repubblica